+39 349 80 58 016 info@aessecommunication.it
Copywriting inclusivo: sul web e sui social usa un linguaggio che non discrimina

Copywriting inclusivo: sul web e sui social usa un linguaggio che non discrimina

Per non alimentare stereotipi e pregiudizi scegli le parole giuste: ecco cosa devi sapere

Quando scriviamo sul web dobbiamo stare molto attenti a non offendere singole persone o intere categorie di persone.

Anche se spesso si tratta di errori involontari e in buona fede, le conseguenze di un copy non attento alle persone possono essere terribili sulla reputazione di chi scrive e dell’azienda che rappresenta.

Chiunque abbia la responsabilità di scrivere e publicare a nome di un’azienda, sia esso un copywriter, un social media manager, un redattore o un giornalista dovrebbe conoscere a memoria le regole da seguire per scrivere in modo inclusivo e non cadere in questi spiacevoli errori.

Vediamo prima di tutto una definizione di linguaggio inclusivo, poi come funziona la nostra lingua e infine quali sono i temi che il linguaggio inclusivo si propone di trattare.

Linguaggio inclusivo: definizione

Il linguaggio inclusivo si basa sulla costruzione di forme di comunicazione prive di stereotipi, pregiudizi e atti discriminatori nei confronti di determinate categorie di persone.

Usare un linguaggio inclusivo significa dunque non utilizzare parole, frasi, immagini e toni che perpetrano stereotipi di genere o discriminazioni verso specifici gruppi di persone a causa del loro sesso, orientamento sessuale, identità di genere, età, etnia o aspetto fisico.

copywriting inclusivo

L’italiano è un linguaggio binario

L’italiano, per sua natura, non è una lingua neutra. Quando comunichiamo abbiamo a disposizione un linguaggio che grammaticalmente si declina in due modi: al femminile e al maschile. 

Se parliamo di linguaggio inclusivo va da sé che per definire moltitudini di persone tale binarismo non sia più sufficiente.

Se consideriamo che la lingua è un insieme di regole e significati in costante evoluzione e che siamo alle prese con qualcosa che cambia di giorno in giorno mi sembra doveroso provare a dettare delle regole e a mettersi in gioco per cambiare ciò che “è sempre stato così”, fosse solo per sensibilità o attenzione verso altre persone.

Attenzione al maschile sovraesteso

L’esempio più rappresentativo di discriminazione di genere è Il maschile sovraesteso (o maschile generico), una delle convenzioni più diffuse nella lingua italiana tanto da non farci ormai più caso.

Il maschile generico è quell’espediente linguistico che comporta l’uso del genere grammaticale maschile per includere sia gli uomini che le donne.

In italiano, ad esempio, si usa il termine “fratelli” per indicare sia i fratelli che le sorelle; e anche la forma al singolare è caratterizzata dall’uso del maschile (il sostantivo maschile “medico” indica sia professionisti uomini che professioniste donne).

Ad esempio, la frase declinata al plurale maschile:

“Gli studenti stanno svolgendo una prova pratica”

Potrebbe benissimo essere sostituita con la frase:

“La classe è impegnata in una prova pratica”, comprendendo così il maschile e anche il femminile:

La nostra lingua è piena di costrutti come questo, che ricorrono al maschile sovraesteso.

In realtà, se riflettiamo, le alternative per adottare un linguaggio che includa anche le donne esistono.

La festa dei lavoratori, ad esempio, può diventare “La festa del lavoro”; per definire gli studenti possiamo utilizzare il collettivo “classe”; al posto di benvenuto potremmo utilizzare un più caloroso “Siamo felici di averti qui”.

Con un po’ di creatività possiamo costruire un discorso più inclusivo. Proviamo a cambiare il punto di vista nella frase, usiamo i nomi collettivi e astratti, i sinonimi.

Cerchiamo di non utilizzare sostantivi, pronomi e aggettivi che non siano neutri.

La nostra lingua ci offre tante soluzioni per aggirare il maschile sovraesteso, come quelle di utilizzare perifrasi, forme impersonali, o preferire i verbi ai participi.

Quando dobbiamo fare riferimento ai gruppi di persone andiamo alla ricerca dei sostantivi generici che definiscono le categorie.

Ad esempio, per i indicare “i medici” possiamo utilizzare anche “personale medico”; per “professori” e “docenti” usiamo “corpo docente”; sostituiamo “scienziati” con “comunità scientifica”.

Copywriting inclusivo: di cosa parliamo

Si parla di linguaggio inclusivo da sempre, ma negli ultimi anni la conversazione è quanto mai attuale e calda.

Il copywriting inclusivo fa riferimento a quei temi che toccano la sensibilità delle persone. I temi sono quelli di cui la società discute da sempre: il sesso, le disabilità, l’età, le malattie, la religione, l’etnia e la politica.

Vediamoli uno alla volta.

Sesso

Alcune persone si identificano con il sesso che hanno dalla nascita; altre, invece, hanno scoperto durante la vita di appartenere a un genere che non corrisponde al sesso di nascita. 

Bisogna evitare qualsiasi contenuto che ne parli come fosse una patologia o che ne sminuisca il genere.

È importante anche non usare un linguaggio che riduce le persone al loro sesso biologico dando per scontato l’identità di genere.

Per questo motivo non scrivere:
“Questo post è per tutti i maschi”
“Il prodotto x è per vere donne”

Usa il genere come aggettivo, non come sostantivo. E non usare la sessualità come condizione.

Non scrivere: “Un gay”
Scrivi: “Una persona gay”

Se devi parlare di famiglia considera di parlare a diverse forme di famiglia, non solo quella tradizionale.

Il mondo non è diviso in pecore e capre.
Non tutte le cose sono bianche o nere.
È fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete.
Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte.
Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto.
Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo a una profonda comprensione delle realtà del sesso.

Sono parole di Alfred Kinsey, biologo e sessuologo statunitense

linguaggio inclusivo

Donne

Le donne non sono più solo mamme, mogli, casalinghe, cuoche o maestre. Quando parliamo di donne dobbiamo imparare a stare lontani da questo stereotipo, quest’idea che le ingabbia in un ruolo ormai superato, o almeno non sempre condiviso.

Non usare sempre “uomini e donne”, ma anche “donne e uomini” (se ti sembra che non suoni bene è perché non siamo abituati).

Fai attenzione al maschile sovraesteso: non usare “uomini” per indicare la razza umana.

Scrivi “diritti umani” e non “i diritti dell’uomo”.

Scrivi “bambini e bambine” e non solo “i bambini”.

Ministra, magistrata, sindaca: se ci suona strano non è per ragioni di tipo linguistico, ma culturale, come ha scritto l’Accademia della Crusca. 

Dunque l’utilizzo al femminile di questi e altri nomi storicamente maschili è non solo corretto, ma anche inclusivo.

Età

L’età è importante solo quando parliamo di vini, formaggi e prodotti alimentari che richiedono stagionatura, quando parli di persone non usare “giovane”, “vecchio”, “anziano”.

E non inserire l’età se non è indispensabile.

Non scrivere: “Sconto del 30% per tutti gli anziani dai 65 anni in su”.

Scrivi: “Sconto 30% per tutte le persone dai 65 anni in su”.

Disabilità e malattie

Quando si parla di disabilità e malattie il rischio più grande è quello di identificare la persona con la sua disabilità, cosa che accade quando chiamiamo qualcuno “disabile”.

Ecco alcuni modi corretti per parlare e scrivere le disabilità:

Non scrivere “disabile”, “handicappato”
Scrivi “persona con disabilità”, “persona con handicap”

Non scrivere “cieco”
Scrivi “persona cieca”

Non scrivere “bambino autistico”
Scrivi “bambino con autismo”

Cos’ha di sbagliato l’utilizzo di parole come “disabile”?
Sono termini totalizzanti e identificano la persona con la sua patologia o il suo problema.
Al contrario, l’espressione “persona con disabilità” lascia intendere che la persona possiede molteplici tratti e che la disabilità è solo uno di essi. 

Inoltre:

Non riferire una disabilità se non è indispensabile.

Non associare una persona con disabilità a termini che svalutano.

Questo vuol dire rispettare e valorizzare ogni persona indipendentemente dalle sue caratteristiche fisiche.

È importante anche non sottovalutare le malattie e il modo di parlarne. Termini come “dislessia”, “depressione” o “pazzia” non sono metafore adatte per indicare comportamenti di persone sane con qualche problema esistenziale: utilizzale nel contesto corretto.

Etnia

L’etnia di qualcuno va scritta solo quando è indispensabile per la comprensione del testo (cosa che non avviene quasi mai se pensiamo per esempio alle notizie di incidenti).

Quando parliamo di etnia o razza dovremmo poi cercare di capire sempre come queste persone preferiscono essere definite.

Religione

Anche religione di una persona va sottolineata se è indispensabile per la comprensione del testo.
Stessa cosa per quanto riguarda il credo di tipo politico.

Per comunicare senza escludere è necessario dunque:

  • comprendere quali significati si nascondono dietro determinate parole, 
  • essere consapevoli di come la collettività percepisce determinati discorsi,
  • capire come evolve la nostra lingua.

Saper comunicare utilizzando un linguaggio inclusivo non è qualcosa di definito, ma è un processo: la lingua, infatti, è in costante mutamento e risente fortemente del contesto sociale e dell’utilizzo che di essa fanno i parlanti. 

Per comunicare in modo inclusivo prepariamoci allora ad accogliere i cambiamenti e a rivedere le nostre abitudini linguistiche ogni qualvolta ce ne sarà bisogno. Io trovo sia un tema molto interessante, tu cosa ne pensi?

Potrebbe interessarti anche:
Promuovi il tuo lavoro con una Comunicazione Etica: la Netiquette e la scrittura etica

*Gli esempi sono tratti dal libro “Manuale di copywriting e scrittura per i social” di Antonio Cannavacciuolo

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

 

Blogging

Vuoi imparare a fare blogging?

Scrivimi, possiamo organizzare una consulenza o qualche lezione anche via Skype.

Imparerai come gestire un blog, come creare un calendario editoriale e come costruire un post.

Scrivimi!

Scopri i Servizi di AEsse Communication:

  • business blogging e testi professionali
  • copywriting
  • foto professionali
  • siti web responsive e mobile friendly
  • social media marketing

✉︎   info@aessecommunication.it

Seguici sui social

LinkedIn  FacebookPinterest social

Vuoi imparare a scrivere come un copywriter professionista? Segui questi consigli

Vuoi imparare a scrivere come un copywriter professionista? Segui questi consigli

Scrivere per vendere richiede conoscenza e competenza. Scopri le tecniche del copywriting: attacco e struttura del testo, frasi trampolino, testi persuasivi ed errori da non fare

Conoscere le basi del copywriting è diventato fondamentale per qualsiasi attività basata sulla vendita che vuole promuoversi sul web.

Se segui da te il blog o i social media collegati alla tua attività dovresti cercare di scrivere i tuoi testi pensando innanzitutto “per chi” stai scrivendo perché solo così potrai trasmettere informazioni interessanti per chi ti legge.

Dovresti poi conoscere le tecniche della scrittura persuasiva, riuscire a trasmettere emozioni, usare il giusto tono di voce.

Ma andiamo per ordine, seguimi e vediamo insieme alcuni consigli utili per migliorare la tua scrittura e renderla accattivante.

Come strutturare il testo: inizio e ordine delle informazioni

Il testo deve essere scritto con una struttura chiara che, a un primo livello di lettura, inviti ad approfondire.
Segui questi consigli:

1. Cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime parole

Per scrivere un inizio forte puoi porre una domanda, sorprendere con una notizia inaspettata o colpire con dei dati.

Oppure puoi raccontare una storia: lo storytelling funziona bene nel marketing perché ci mette nella condizione di “visualizzare”, di avere una sorta di esperienza dell’informazione trasmessa. E poi evoca emozioni.

Per saperne di più su come funziona lo storytelling leggi: L’efficacia dello Storytelling per la tua attività turistica

2. Ordina le informazioni pensando a chi legge 

Dai subito l’informazione più importante: prima il cosa, il quando, il dove, poi il perché e il come.

Per facilitare la lettura inserisci elenchi puntati e non far fare al lettore “su e giù” per il testo (ad esempio scrivendo come spiegato prima, vedi sopra…). Cerca di parlare di un argomento in modo esaustivo, in modo da non doverlo richiamare.

3. Spezza il testo in paragrafi e inserisci un titolo per ogni paragrafo

No ai muri di testo! Spezzare il testo in paragrafi facilita la lettura dando aria al testo. 

Inserire i titoli dei paragrafi è un ulteriore livello di lettura con un’anticipazione dell’argomento.

Sull’organizzazione del testo, anche dal punto di vista SEO, leggi questo articolo:

Copywriting: leggibilità, forma del testo e SEO

calendario editoriale

Nella gestione del blog è fondamentale la pianificazione delle uscite e dunque la creazione di un calendario editoriale. Per saperne di più leggi: Perché è importante avere un piano editoriale per il Blog e come costruirlo

Scrivi testi persuasivi

Se il tuo scopo è quello di persuadere o di convincere (è il caso della scrittura che mira alla vendita) devi cercare di creare un testo argomentativo, ossia anticipare le obiezioni di chi legge spiegando per bene i vantaggi di ciò che dici (o che vuoi vendere) e portando dati o testimonianze a tuo supporto.

La scrittura persuasiva si basa sul fatto che alcune parole convincono più di altre, proprio perché hanno un forte impatto emotivo: tu, gratis, perché, subito e nuovo sono considerate le migliori parole per vendere e convertire. 

Esistono poi alcune tecniche consolidate: tecnica del problema, tecnica del beneficio, tecnica della scarsità e tecnica della concretezza.

Se vuoi approfondire ne parlo nell’articolo Copywriting: guida alle parole e alle tecniche di scrittura che convincono (e convertono)

1. Motiva ciò che scrivi

Usa parole che aiutano a spiegare i motivi delle azioni, legando l’azione stessa a degli obiettivi. Parole come perché, quindi, per questa ragione, di conseguenza funzionano perché creano un rapporto di fiducia con chi legge e danno una motivazione o una conseguenza a ciò che affermi.

2. Usa frasi trampolino

Le frasi trampolino sono un espediente persuasivo inserito nella frase finale di un paragrafo che consiste nel lasciarci intravedere cosa ci aspetta nel paragrafo che segue.

Sono in sostanza un modo per convincere il lettore a proseguire la lettura.

Soprattutto sul web, dove le frasi devono essere brevi, l’utilità delle frasi trampolino sta proprio nella loro capacità di unire i paragrafi legandoli.

Esempio: se in un paragrafo spiego l’importanza del tono di voce nella newsletter aziendale, la frase trampolino potrebbe essere “seguimi nella lettura e vediamo insieme quando usare il tu o il noi” (proprio come ho fatto io all’inizio di questo articolo per invitarti a proseguire la lettura).

Scrivi titoli accattivanti

Le tre caratteristiche del buon titolo: incuriosisce, informa e, rileggendolo, suona bene. 

Il titolo deve essere accattivante, invitare all’approfondimento e alla lettura di almeno, il primo paragrafo. 

Non deve essere troppo lungo, andare dritto al punto e, nell’ipotesi migliore, presentare un vantaggio.

Può essere una domanda, puoi utilizzare i numeri o qualche aggettivo forte:

  • 10 cose che nessuno ti dice sullo shopping on-line
  • Tutti gli utilizzi dell’olio biologico di lavanda (e fai a meno delle medicine)
  • Come diventare un copywriter professionista
  • Vuoi viaggiare leggera? Leggi come fare

Normalmente si abbozza un titolo indicativo e lo si perfeziona una volta scritto il testo.

Come scrivere la conclusione

La conclusione ha la funzione di sintetizzare e collegare le informazioni presentate nel testo, evidenziandone l’importanza.

Quando scrivi la conclusione ricorda l’informazione (la sostanza del tuo articolo o post) utilizzando la parola chiave. 

Se l’organizzazione del testo prevede diversi punti, ciascuno dei quali illustra un aspetto del tema o un argomento a supporto della tua tesi, può essere una buona idea ricapitolare nel paragrafo conclusivo ciascuna di queste parti. 

L’importante è farlo in maniera sintetica, magari con un elenco.

Nella conclusione potresti anche colpire con un’informazione in più, una sorta di bonus per chi legge fino in fondo.

Ricorda di inserire qualche link ad altri articoli del tuo blog, per invitare a proseguire la lettura.

Se hai citato testi di altri o frasi tra virgolette ricorda di scrivere la fonte (bibliografia). 

Come gestire un blog

Se sei a corto di idee nella progettazione di contenuti per il tuo blog leggi: Come progettare i contenuti per il blog: strumenti e idee

Errori da non fare

Forse non lo sai, le persone amano acquistare, ma odiano che gli si venda qualcosa. 

Per questo motivo non focalizzarti solo sulle caratteristiche del tuo prodotto, cerca di spiegare come questo può risolvere un loro problema, uno stato di insoddisfazione.

Solo quando hai approfondito per bene questo punto passa all’offerta del tuo prodotto/servizio e alla sua descrizione dettagliata con vantaggi o benefici relativi.

Cerca però di usare un linguaggio semplice, non troppo tecnico (e ancor meno burocratico) e formale. Devi sempre tenere a mente a chi ti stai rivolgendo: se i tuoi clienti/lettori “persone comuni” non usare linguaggi settoriali e poco comprensibili.

Ultimo consiglio: rileggi sempre ciò che scrivi prima di pubblicare, controlla la punteggiatura, le ripetizioni ed eventuali errori di testo. Il web è pieno di strafalcioni, e non è un bel vedere.

Su questo argomento puoi leggere:

Un consiglio: investi sul tuo blog!

Vorrei ricordarti, in conclusione di questo articolo, che in una buona strategia di marketing il tuo sito web con blog e i social media sono strumenti che viaggiano paralleli e con unico obiettivo: raccontare, coinvolgere, fidelizzare.

Non pensare di poter sostituire il sito con i social media

Il sito è di tua proprietà e ti rappresenta verso il tuo target, i social media hanno la funzione di supporto ad esso e di condivisione di contenuti.

Ti aiutano a mantenere i contatti e a fidelizzare i tuoi clienti, ma ricorda che non sono di tua proprietà, nemmeno quella che tu chiami “la mia pagina”.

Per questo motivo ti invito a puntare sul tuo sito web. Per il tuo blog puoi creare tutti i contenuti che vuoi e rimarranno sempre a tua disposizione: puoi modificarli aggiornandoli nel tempo e ricondividerli.

Se hai bisogno di aiuto sono qui per aiutarti: scrivimi!

Per conoscere le tecniche del copywriting e altri approfondimenti di scrittura per il web segui il Blog di AEsse Communication: troverai tanti articoli utili per imparare a scrivere per il web e non solo!

Vuoi imparare a fare blogging?

Blogging

Scrivimi, possiamo organizzare una consulenza o qualche lezione anche via Skype.

Imparerai come gestire un blog in modo autonomo, come creare un calendario editoriale e come costruire un post.

Scrivimi!

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

Vuoi migliorare la tua immagine sul web?

Ecco cosa possiamo fare per te:

  • Implementiamo siti web responsive con soluzioni mirate a incrementare la tua visibilità on-line
  • Curiamo i contenuti del tuo sito e delle tue email, ottimizzando i testi per il web e in ottica SEO friendly
  • Curiamo i contenuti del tuo blog creando articoli mirati 
  • Realizziamo servizi fotografici e video professionali ad alto impatto visivo
  • Seguiamo gli account social collegati al tuo sito web

Scrivimi, possiamo scegliere insieme la soluzione che meglio si adatta alla comunicazione della tua attività!

Guida di Stile: tutte le regole del copywriting efficace e riconoscibile

Guida di Stile: tutte le regole del copywriting efficace e riconoscibile

Struttura, sintassi, lessico, tono di voce e forma: come creare la propria Guida di Stile e raggiungere il lettore grazie a uno stile condiviso e riconoscibile

Cos’è una guida di stile?

La guida di stile è una raccolta di indicazioni di scrittura per chi cura un blog, si occupa della comunicazione in una azienda o scrive comunicati stampa.

Sono regole condivise da tutti coloro che, in quell’azienda, lavorano con le parole e dunque scrivono, affinché i lettori percepiscano un unico stile, coerente e riconoscibile.

Ma creare uno stile unico e riconoscibile è fondamentale anche per chi scrive per un blog, in modo da trovare e trasmettere una sorta di tone of voice personale che rassicura i propri lettori.

Quando scriviamo dobbiamo considerare prima di tutto l’effetto che le parole hanno sul lettore, come consiglia anche Luisa Carrada, copywriter e docente di scrittura professionale.

Fondamentale è poi l’ordine in cui diamo le informazioni: dobbiamo cioè fare in modo che il lettore ottenga dal nostro scritto tutto ciò di cui ha bisogno nell’ordine stesso in cui le domande si pongono nella sua testa.

Per far ciò potrebbe essere utile utile il richiamo alla piramide rovesciata, di cui ho scritto nel precedente articolo, cosa non facile ma che proviamo ad affrontare in questo articolo.

Luisa Carrada, Struttura & Sintassi, Zanichelli

Cos’è la Guida di Stile

Chi si occupa di comunicazione dovrebbe avere la propria guida di stile; che non è altro che quel documento che contiene tutte quelle regole di scrittura per il web che rendono il proprio modo di lavorare efficace e riconoscibile.

Oggi si scrive tanto e ovunque, ma si scrive in modo diverso rispetto al passato perché il web ha cambiato il nostro modo di comunicare, di scrivere, di leggere i testi.

Il web ci ha abituato a leggere in modo diverso rispetto a come abbiamo imparato a scuola, ossia all’inizio alla fine.

Ci lasciamo catturare da un titolo convincente, leggiamo le prime righe per capire cosa promette il testo, scorriamo il resto in velocità per esserne sicuri e torniamo indietro a leggere ciò che ci interessa.

È un tipo di lettura, quella del web, che ci spinge ad abbandonare un testo alla prima delusione, nella consapevolezza di trovare in rete altri contenuti interessanti.

Ecco allora che scegliere con cura le parole diviene fondamentale, sul web ma anche in un curriculum o in una brochure.

Ho diviso i consigli di scrittura in 5 macro-temi: struttura, sintassi, lessico, tono di voce e forma, a loro volta suddivisi in più argomenti.

Guida di stile: struttura del testo

Il testo deve essere scritto con una struttura chiara che, a un primo livello di lettura, inviti ad approfondire. 

L’ordine delle informazioni (dell’intero testo, della sezione e del singolo paragrafo) deve accompagnare il lettore e valorizzare i punti di massima attenzione, cioè l’inizio e la fine.

Consigli utili:

  • Scegli un titolo che incuriosisce, informa e, rileggendolo, suona bene
  • Cattura l’attenzione del lettore sin dalle prime parole. Un inizio forte può porre una domanda, raccontare una storia, sorprendere con una notizia inaspettata o colpire con dei dati
  • Evita frasi fatte e frasi scontate
  • Ordina le informazioni pensando a chi legge. Dai subito l’informazione più importante: prima il cosa, il quando, il dove, poi il perché e il come
  • Utilizza le strutture parallele per aiutare la comprensione (ad esempio l’utilizzo dello stesso verbo o la successione primo, secondo…)
  • Inserisci elenchi e non far fare al lettore “su e giù” per il testo (ad esempio scrivendo come spiegato prima, vedi sopra…)
  • Spezza il testo in paragrafi e inserisci i titoli dei paragrafi: è un ulteriore livello di lettura con un’anticipazione dell’argomento
  • Quando scrivi la conclusione ricorda l’informazione utilizzando la parola chiave. Potresti anche colpire con un’informazione in più, una sorta di bonus per chi legge fino in fondo.

Inoltre, se il tuo scopo è quello di persuadere o di convincere (è il caso della scrittura che mira alla vendita) crea un testo argomentativo, dove anticipi le obiezioni con spiegazioni e dati.

Sulla scrittura persuasiva puoi leggere: Copywriting: guida alle parole e alle tecniche di scrittura che convincono (e convertono)

Frasi Trampolino

Le frasi trampolino sono un modo per convincere il lettore a proseguire con la lettura. Sono un espediente persuasivo inserito nella frase finale di un paragrafo che consiste nel lasciarci intravedere cosa ci aspetta nel paragrafo che segue e ci invita così a tuffarci nella lettura.

Un testo può avere tanti inizi e tante conclusioni quanti sono i suoi paragrafi, soprattutto sul web e l’utilità delle frasi trampolino sta proprio nella loro capacità di unire i paragrafi.

Esempio: se in un paragrafo spiego l’importanza del tono di voce nella newsletter aziendale, la frase trampolino potrebbe essere “seguimi nella lettura che vediamo insieme quando usare il tu o il noi”.

Guida di stile: sintassi

La sintassi è la prima chiave di leggibilità del testo.

La prima regola per una sintassi piana e comprensibile è quella di tenere vicino soggetto e verbo, evitando le frasi subordinate e la tentazione di dare troppe informazioni insieme.

Una informazione per paragrafo è più che sufficiente.

Consigli:

  • Mantieni il periodo entro le 40 parole al massimo (i linguisti fissano a 25 parole il riferimento per un periodo ben leggibile)
  • Inizia con un periodo breve
  • Dai un’informazione per periodo
  • Ricorri alla forma passiva solo se serve davvero (ad esempio se vuoi dare risalto all’oggetto anziché alla persona)
  • Fai attenzione al gerundio, spesso segnale di un periodo troppo lungo (in questo caso spezza il periodo)
  • Preferisci frasi affermative a quelle negative e fai attenzione alle doppie negazioni
  • Riserva i connettivi (quindi, pertanto, dunque, tuttavia) a spiegazioni complesse
  • Leggi il testo ad alta voce per valutare la sua naturalezza
  • Limita al massimo le parentesi, che frenano la lettura
  • Non esagerare con le figure retoriche. L’utilizzo delle tre parole o frasi parallele – il trilocon – suona bene ma va utilizzalo solo se hai tre contenuti reali
  • Quando hai scritto un periodo lungo valuta di usare il punto e virgola, che esprime una pausa nella forma e non nel contenuto
  • Non utilizzare puntini di sospensione e il punto esclamativo.

Sull’uso delle figure retoriche potresti leggere Copywriting: guida all’utilizzo delle principali figure retoriche

Guida di stile: il lessico

Un testo è ben scritto quando suscita delle immagini nella mente di chi legge.

No alle parole astratte: il modo migliore per scrivere in modo efficace è combinare parole semplici e usare un linguaggio concreto.

Ecco altri consigli utili:

  • Scegli di utilizzare parole concrete e precise evitando le bare verbali: parole astratte che uccidono la vivezza del testo e che spesso possono essere eliminate senza cambiare il significato alla frase (esempi: contestualizzazione, approccio, carattere, sul piano…)
  • Spiega le parole tecniche, specialistiche e gli acronimi
  • Preferisci il verbo alla sua nominalizzazione (raggiungere al posto di il raggiungimento) e il verbo essere a tante alternative quali rappresentare, risultare
  • Non esagerare con gli aggettivi. Ricorda che se lo inserisci prima del sostantivo conferisci al testo solennità, se lo inserisci dopo rendi il testo più naturale
  • Usa gli avverbi con moderazione e sostituisci quelli che finiscono in -mente (ad esempio sostituisci successivamente con dopo)
  • Evita quelle parole che indicano vaghezza (come quasi, pressoché, e via dicendo ecc.)
  • Evita le frasi fatte, quelle frasi che per consuetudine riconosciamo come appropriate (lanciare un appello, gamma vasta, attenzione particolare, stimato scienziato, vero e proprio…)
  • Utilizza le parole straniere solo quando non esiste una buona alternativa in italiano oppure in quei linguaggi settoriali come la moda dove alcuni inglesismi o francesismi sono routine.

Guida di stile: tono di voce

Scegli il tono di voce da utilizzare con i tuoi lettori tra il tu o il voi, il noi o la forma impersonale e mantienilo in ogni tuo scritto.

Il mio consiglio: usa l’io/noi se parli parli per un’azienda rivolgendoti al singolo, usa io/tu se invece parli per un professionista o un freelance; usa il voi se il target non si presta a un linguaggio informale o se ti rivolgi a una community affiatata.

Ricorda che la massima personalizzazione è l’ideale, anche per quanto riguarda il genere.

Se personalizzare il genere non è possibile, ci sono modi per aggirare il maschile e il femminile come ad esempio cambiare il verbo o l’intera frase (è il caso di Pensi davvero di..? al posto di Sei certo di..? Oppure La tranquillità di viaggiare al posto di Viaggia tranquillo).

Fai attenzione allo stile burocratico, ai testi troppo pressanti del marketing, allo stile troppo professionale.

Scrivi in modo semplice e diretto.

Il tono di voce è collegato al lettore di riferimento, alle tue buyer personas: sul tema puoi leggere Per farti trovare dai tuoi potenziali clienti devi conoscere il tuo target di riferimento: le Buyer Personas

Luisa Carrada libri

Le guide alla scrittura curate da Luisa Carrada per Zanichelli e il libro Il mestiere di scrivere: testi utilissimi per il copywriter

 

Guida di stile: la forma del testo

Anche la forma del testo contribuisce alla leggibilità: curarla significa esaltare il valore del contenuto.

Consigli utili:

  • Fai respirare il testo con il giusto spazio (imposta bene i margini  e ricorda il doppio spazio tra i paragrafi)
  • Usa il grassetto per evidenziare, il corsivo per dare rilievo ad alcune parole come i titoli (di libri, film, progetti) all’interno di un testo, termini tecnici o parole straniere
  • Evita il sottolineato, che peggiora la leggibilità e in alcuni casi è ancora confuso con i link
  • Usa i font progettati per lo schermo come Calibri, Verdana, Tahoma e Georgia o comunque in sintonia con il testo
  • Fai attenzione alla grafia delle parole: scegli quale forma utilizzare per esempio tra e-mail o email, tra web e Web o casomai e caso mai e poi mantienila per tutto il testo
  • Per le date ricorda che in italiano i giorni della settimana e i mesi si scrivono con l’iniziale minuscola e che la data è sempre meglio scriverla per intero

Per approfondire leggi: Copywriting: leggibilità, forma del testo e SEO

Sono queste le regole che stanno alla base delle buona scrittura per il web e che applico giornalmente nelle mia attività di copywriting.

Più riusciamo a connetterci a livello emozionale con i nostri lettori attraverso le parole che scegliamo, più ci faremo amare. E scegliere.

Se sei alla ricerca delle parole giuste per comunicare la tua attività o hai bisogno di informazioni per curare i testi del tuo sito web o del tuo blog non esitare a scrivermi, posso aiutarti a scrivere contenuti originali e coinvolgenti.

Puoi trovare altri approfondimenti nell’articolo Editing: quali regole seguire per la revisione di un testo scritto

 

Articolo scritto nel mese di marzo 2021, rivisto e aggiornato nel mese di settembre 2023

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

Servizio di Editing

Revisione del testo scritto

Se hai un blog o scrivi da te gli articoli del tuo blog aziendale posso darti supporto nella fase della revisione con il servizio di editing.

Se hai articoli di cui vuoi verificare l’impostazione, se vuoi mettere a punto un calendario editoriale o sei alla ricerca di consulenza per i testi del tuoi sito web posso aiutarti, contattami!

Possiamo anche accordarci per sentirci online, via Skype.

Scopri i Servizi di AEsse Communication:

  • business blogging e testi professionali
  • copywriting
  • foto professionali
  • siti web responsive e mobile friendly
  • social media marketing

✉︎   info@aessecommunication.it

Seguici sui social

LinkedIn  FacebookPinterest social

Norme redazionali: cosa sono e perché sono importanti per scrivere bene, anche sul web

Norme redazionali: cosa sono e perché sono importanti per scrivere bene, anche sul web

Quando usare la lettera maiuscola? Come usare le virgolette? La -d eufonica va scritta? Ecco quali sono i parametri a cui attenersi per impostare graficamente e in modo corretto un testo scritto

Per scrivere bene, anche sul web, è importante conoscere le norme redazionali, norme che riguardano il mondo dell’editoria, dei libri e della scrittura.

Le norme redazionali o editoriali sono delle regole convenzionali, delle guide di stile che ci aiutano a ordinare gli scritti da un punto di vista grafico e formale.

Mi riferisco ad esempio al modo in cui inserire le note, a come scrivere la bibliografia, a come scrivere i numeri, ma anche a come e quando usare grassetto e corsivo o come usare le virgolette e gli accenti.

Durante la fase di revisione di un testo scritto si deve verificare che siano state adottate norme redazionali coerenti e uniformi.

Seguimi che vediamo insieme quali sono i casi da considerare e quali scelte hai a disposizione.

Norme redazionali: cosa sono

Le norme redazionali sono altra cosa dalle norme grammaticali o ortografiche, stabilite da dizionari e istituzioni.

Come ho scritto sopra, le norme redazionali sono delle guide di stile e sono tratte dalle consuetudini che negli anni hanno regolato e regolano il linguaggio scritto. Ci aiutano ad avere parametri certi a cui attenerci.

Trattandosi di convenzioni, le norme redazionali non sono regole assolute: ogni casa editrice sceglie le proprie e le segue con coerenza in tutti i testi di una stessa collana.

Anche tu, quando scrivi un testo, devi fare altrettanto: scegli le tue norme redazionali e assicurati di applicarle con costanza lungo tutto il testo.

norme redazionali

Scrivi senza paura. Correggi senza pietà.

Quando scrivere in corsivo, in grassetto o in maiuscolo

Il corsivo in genere si usa per i titoli di libri, film, opere d’arte, per termini stranieri di uso non comune e in poche altre occasioni. Buona norma è usarlo con moderazione.

Il grassetto in genere viene usato più nei libri, manuali o saggi rispetto ai libri di narrativa e serve a evidenziare un concetto o una parola chiave. Per questo motivo può risultare molto utile, ma non bisogna abusarne.

Un testo pieno di grassetti diventa pesante alla vista e, se tutto è importante allora vuol dire che niente lo è davvero.

Se dunque vuoi usare il grassetto nel tuo testo, fai in modo di adottarlo solo per le espressioni o le frasi davvero cruciali.

Il sottolineato ha la stessa funzione del grassetto ma ti sconsiglio di usarlo perché nel mondo digitale tutti noi siamo ormai abituati a considerare i termini sottolineati come link, cioè collegamenti ipertestuali, anche se in realtà oggi si preferisce cambiare colore al testo per indicare un link rispetto alla sottolineatura (è più bello da vedere ed è meno pesante).

La lettera maiuscola

Come norma generale, l’uso dell’iniziale maiuscola, a parte i nomi propri e le parole che seguono un punto fermo, va limitato ai casi veramente necessari.

Indicativamente, l’iniziale maiuscola usata per:

  • nomi di stati e di continenti: Italia, Asia;
  • periodi storici e movimenti: il Rinascimento, l’Impressionismo;
  • le istituzioni: il Governo;
  • soprannomi e pseudonimi: Re Sole;
  • denominazioni antonomastiche: il Nuovo Mondo, la Grande Guerra;
  • aggettivi sostantivati che indicano territori: il Veronese, il Napoletano;
  • titoli stranieri: Sir John Franklin, Lady Mary;
  • nomi di edifici e monumenti: la Casa Bianca, Palazzo Chigi, San Marco;
  • nomi geografici costituiti da due sostantivi o da un sostantivo e un aggettivo in funzione di nomi propri: Oceano Pacifico, Australia Occidentale, Monte Bianco.

La grammatica italiana prescrive invece l’uso della minuscola in caso di:

  • i popoli (i tedeschi);
  • i titoli onorifici e professionali (dottore, generale);
  • i mesi e i giorni della settimana.

Inoltre, la grammatica non dice come regolarsi in quelle situazioni intermedie in cui la maiuscola può esserci oppure no. E in questo caso dipende dalla scelte che fai, dalle norme redazionali che decidi di applicare.

Ad esempio, puoi scrivere: l’università / l’Università; capitale/Capitale.

L’importante, come sempre, è fare una scelta e mantenerla con coerenza fino alla fine.

Abbreviazioni e sigle

Per le abbreviazioni devi scegliere una forma e usare sempre la stessa grafia in tutto il testo.

Esempi: per “pagina” puoi usare p./pp. o pag./pagg.; per “eccetera” puoi usare “ecc.” oppure “etc.”

Per le sigle devi decidere se vuoi usare le forme con i punti di acronimo o le forme senza punti e se vuoi scriverle tutte in maiuscolo o con la maiuscola solo per l’iniziale.

Normalmente le denominazioni di partiti politici, enti e organizzazioni varie si abbreviano nelle sigle d’uso, senza interporre punti e vanno scritte in maiuscolo/minuscolo.

Esempio: Usa, Urss, Dc, Pci, Cee. Ma puoi scrivere anche U.S.A., USA oppure Usa.

Utilizza le seguenti abbreviazioni: anno a. articoli artt. articolo art. avanti Cristo a.C. capitoli capp.

Trattini

Il trattino corto, detto anche di unione o congiuntivo, non prevede di inserire spazi prima e dopo e si usa:

  • per indicare periodi di valori: periodo gennaio-settembre; durata 6-9 mesi; 
  • per unire due parole: il treno Roma-Milano; 
  • per le parole composte: il linguaggio tecnico-scientifico;

per la sillabazione delle parole che si usa per andare a capo (fa-mo-so).

Se scegli di usare il trattino corto per alcune parole composte, assicurati di scriverle sempre con la stessa forma lungo tutto il testo e di non mescolare forme con e senza trattino.

Il trattino lungo si utilizza invece per indicare un inciso o anche uno stacco del discorso, più marcato di quanto non si fa con la semplice . E in questo richiede sempre uno spazio prima e dopo.

I tre grandi poeti del Trecento – Dante, Petrarca e Boccaccio – erano detti le corone fiorentine.

Talvolta si usa per un inciso esplicativo all’interno di una citazione:

Vieni – disse l’uomo – puoi entrare”.

Si usa infine anche nei dialoghi per separare le battute:

– Ciao!
– Ciao a te!

Il trattino lungo non è presente sulla tastiera (si trova tra i caratteri speciali o tra i simboli) e per questo motivo quando si scrive spesso si utilizza il trattino di unione, perché è immediato e più veloce. Ma quando si scrive professionalmente è meglio essere precisi.

L’uso della D eufonica

Anche se nel parlato capita spesso di usare le d eufoniche per collegare le preposizioni con parole che iniziano con vocale, nella lingua scritta la tendenza sempre più evidente è quella che porta verso l’eliminazione di queste consonanti aggiunte solo a scopo fonetico.

Mantieni le –d eufoniche solo tra vocali uguali ed elimina invece le –d eufoniche tra vocali diverse.

Esempi: ed essere, ad avere.

Eliminala in: a ogni modo, e avere.

Fa eccezione l’espressione “ad esempio”.

Come scrivere i numeri

I numeri si scrivono genere in parola le cifre da uno a dieci, in numero invece quelle dall’11 in su. In un testo di narrativa, però, si possono scrivere in parola anche cifre più alte, soprattutto se si tratta di cifre tonde.

Se sono accompagnate da un’unità di misura abbreviata in genere si mettono in numero, come si scrivono in numero nei testi di tipo scientifico e tecnico.

Personalmente scrivo i numeri in parola quanto più possibile (vent’anni, due milioni, ottanta).

Date e  orari

Per le date, il numero del giorno e dell’anno si scrivono sempre in cifre, mentre per il mese puoi scegliere se usare il termine per esteso o il numero corrispondente: 22 maggio 2019 / 22-05-2019

Quello che conta è che, dopo aver scelto un formato, tu utilizzi sempre lo stesso con uniformità.

Anche per gli orari puoi scegliere se scriverli in parola o riportarli in cifre. Molto dipende dal contesto o dalla precisione che vuoi dare all’orario: Ci vediamo stasera alle otto! / Il treno parte alle 9.18

Come scrivere i secoli

I secoli possono essere espressi con numeri romani oppure con la parola per intero con iniziale maiuscola: XIX secolo / Ottocento

I decenni si possono scrivere in parola con l’iniziale maiuscola, oppure in cifre con l’aferesi delle prime due cifre che indicano il secolo, la cui mancanza è dunque segnata dall’apostrofo: anni Settanta / anni ’70

Come inserire le note

Ci sono tre modi per inserire le note: a fine di ogni capitolo, in un appendice alla fine del testo, a piè pagina numerandole progressivamente. Quest’ultima è la più diffusa.

Tutte le note sono scritte normalmente in tondo, in un corpo più piccolo di quelli del testo e dei riportati.

Le note vanno numerate con numeri arabi a esponente.

Puoi trovare un approfondimento nel mio precedente articolo: Editing: quali regole seguire per la revisione di un testo scritto

norme editoriali

Come leggere un testo per fare la revisione? Leggi Editing: quali regole seguire per la revisione di un testo scritto

Come usare gli accenti

Con il discorso sugli accenti siamo più nel campo delle norme ortografiche che delle norme redazionali, tuttavia ricorda che:

  • È, inteso come terza persona singolare del verbo essere presente indicativo, vuole l’accento grave (non l’apostrofo: E’). Scriverai: Simone è andato dal meccanico.
  • Avverbi e congiunzioni (perché, affinché, sicché ecc.) vogliono l’accento acuto sulla e (non grave: è). Scriverai: Questa sera non esco perché sono in ritardo al lavoro.

Come scrivere le citazioni

Le brevi citazioni (anche se in lingua diversa da quella del testo) che occupano fino a un massimo di quattro-cinque righe si compongono in tondo tra virgolette basse (cioè caporali: « »).

Per le citazioni che superino le quattro-cinque righe, o per quelle a cui si attribuisca una particolare rilevanza si usa un corpo minore, omettendo le virgolette di apertura e di chiusura.

La citazione verrà sempre spaziata prima e dopo il testo; sarà a capoverso se la prima parola inizia con una lettera maiuscola, a vivo se con la minuscola o se la citazione si apre con i puntini di sospensione (che devono essere sempre e solo tre).

Concludiamo qui il nostro approfondimento sulle principali norme redazionali, se vuoi conoscere anche:

  • Come scrivere la bibliografia
  • Come usare le virgolette

ti consiglio di eggere il mio precedente articolo: Editing: quali regole seguire per la revisione di un testo scritto

Potresti leggere anche: Guida di Stile: tutte le regole del copywriting efficace e riconoscibile

Articolo scritto ad aprile 2022, rivisto e aggiornato ad agosto 2023

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

Servizio di Editing

Revisione del testo scritto

Se hai un blog o scrivi da te gli articoli del tuo blog aziendale posso darti supporto nella fase della revisione con il servizio di editing.

Se hai articoli di cui vuoi verificare l’impostazione, se vuoi mettere a punto un calendario editoriale o sei alla ricerca di consulenza per i testi del tuoi sito web posso aiutarti, contattami!

Possiamo anche accordarci per sentirci online, via Skype.

Scopri i Servizi di AEsse Communication:

  • business blogging e testi professionali
  • copywriting
  • foto professionali
  • siti web responsive e mobile friendly
  • social media marketing

✉︎   info@aessecommunication.it

Seguici sui social

LinkedIn  FacebookPinterest social

Come scrivere la pagina Chi sono/Chi Siamo del tuo sito web

Come scrivere la pagina Chi sono/Chi Siamo del tuo sito web

La pagina Chi Siamo è una pagina di vendita e va impostata pensando a ciò che il lettore sta cercando. Cambia prospettiva: chiediti cosa tu puoi fare per lui e scrivilo

La pagina Chi sono/Chi Siamo è una pagina che non va trascurata nella creazione del tuo sito web. 

È una pagina molto più visitata di quanto si creda, e il  motivo è semplice da comprendere: un utente arriva sul tuo sito, trova interesse per un tuo prodotto o servizio, pensa di approfondire e decide di contattarti per un preventivo. A questo punto va a vedere chi sei.

È la tua occasione. Per non sbagliare ricorda che nella pagina Chi Siamo qualsiasi contenuto tu scriva deve essere sempre utile e interessante per il tuo lettore, non per te.

Evita di raccontare quanto bravo, valido e onesto tu sia, il web è saturo di aziende che si autocelebrano come leader o professionisti di settore.

Cosa dovresti scrivere di te stesso e della tua azienda

Prima di tutto convinciti che la pagina Chi Siamo non riguarda necessariamente te e la tua azienda, o comunque non solo. Ai tuoi lettori interessa fino a un certo punto.

Vogliono sapere piuttosto cosa puoi fare per loro. 

Prima di scrivere il testo per la pagina Chi siamo prova a chiederti come puoi aiutare i tuoi clienti, come puoi renderli più felici o più produttivi, se puoi risolvere un loro problema.

Quali sfide puoi aiutarli a superare?

Quando scrivi la tua pagina Chi Siamo, dimenticati di te stesso per un momento e chiediti quale azione vorresti che il tuo lettore intraprendesse.

Vorresti che ti inviasse una email per chiedere un preventivo? Invitalo a farlo.

Ragiona sul fatto che la tua pagina Chi Siamo (alcuni preferiscono usare il termine Informazioni) è anch’essa una pagina di vendita e la vendita inizia con la comprensione di ciò che il lettore sta cercando.

Spiegagli allora cosa puoi fare per lui. E poi incoraggiarlo ad agire e a contattarti.

Cambio di prospettiva

Molte aziende danno per scontata la pagina “Chi Siamo”, riutilizzando lo stesso testo creato per il sito di anni prima, preoccupandosi invece di aggiornare solo i contenuti che presentano prodotti e i servizi.

Cambia prospettiva, cambia impostazione.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i tuoi prodotti e i servizi sono simili a quelli che vendono anche i tuoi concorrenti, ciò che ti differenzia dalla concorrenza sei tu e la tua azienda.

E poi ricorda che i clienti comprano dalle persone, non dalle aziende.

Usa allora il “Chi siamo” per distinguerti dai tuoi concorrenti.

Nel Web sono tanti i brand che si raccontano in modo banale e autoreferenziale. Questo perché probabilmente nemmeno si chiedono cosa, di tutto questo, interessa davvero al loro cliente.

Sei sicuro che alle persone interessi cosa fai?

Alle persone non interessa cosa fai, ma cosa puoi fare per loro, come puoi aiutarli a risolvere un loro problema. 

Data di nascita, organigramma aziendale, l’esperienza, i partner e …ma no! Se credi che redigere una buona pagina Chi Siamo sia scrivere qualcosa del genere sei sulla strada sbagliata.

Ti porto un esempio: L’agenzia di web marketing XXX è nata nel 2015 con l’obiettivo di offrire ai suoi clienti una comunicazione mirata al target. Oggi è leader nel suo settore, grazie ai lunghi anni di esperienza e a un’approccio sempre innovativo.

Questo profilo aziendale non racconta nulla di utile ai suoi clienti. Per quale motivo le persone dovrebbero scegliere questa agenzia? Perché dice di essere leader nel mercato? Tutte le aziende raccontano di esserlo (anche se non dovrebbero essere loro stesse a dirlo).

Questa descrizione fa inoltre un uso eccessivo di espressioni generaliste, di parole che comunicano ben poco di utile dell’azienda o che spingano a sceglierla.

Qual è la prima cosa che deve comunicare la pagina Chi Siamo?

Il punto essenziale nella costruzione della pagina Chi Siamo è cosa l’azienda può fare per i suoi clienti.

Quale problema aiuta a risolvere? Quali desideri permette di realizzare?

Sono queste le vere motivazioni per cui scegliamo un brand piuttosto che un altro. 

Solo dopo aver scritto quali sono le motivazioni per cui l’utente dovrebbe sceglierti puoi fornire dati e notizie utili sulla storia aziendale.

Ma in modo breve, in modo da non annoiare il lettore.

Un brand, per farsi conoscere e per conquistare, deve essere utile alle persone e migliorare loro la vita, deve generare un cambiamento, deve pensare agli altri e non a se stesso.

Pagina Chi Sono/ Chi Siamo: come scriverla

8 consigli pratici per scrivere la pagina Chi Siamo

Torniamo ora al fulcro del l’articolo: come scrivere la pagina Chi Siamo in modo convincente e accattivante? 

Ecco 8 consigli che ti aiuteranno ad adottare la giusta prospettiva per scrivere un profilo aziendale efficace.

Non devi seguire tutti i consigli. Scegli quelli che più si addicono a te e alla tua azienda.

1. Fai una breve Introduzione su chi sei e cosa fai

Inizia dicendo alle persone chi sei e cosa fai. Descrivi brevemente il tuo percorso di lavoro e i tuoi obiettivi.

Quando descrivi quello che fai, evita parole come autorità ed esperto. Non sei tu a doverti lodare, ricordalo.

Cerca invece di spiegare come puoi aiutare il tuo lettore a raggiungere i suoi obiettivi.

2. Racconta una storia 

Potresti pensare di dover raccontare ai visitatori del web tutta la tua storia: perché la tua azienda è stata fondata, come si è sviluppata e com’è ora.

Non temi di annoiare i tuoi lettori? Riduci il tutto a tre righe e pensa piuttosto a cosa vuoi ottenere con la tua storia. 

E chiediti cosa vorresti che i lettori ricordassero di te.

Racconta cosa ti ha fatto scegliere di fare il tuo lavoro, le difficoltà che hai dovuto superare i sogni che ti hanno spinto ad andare avanti. In questo modo il lettore entrerà molto prima in sintonia con te.

Ricorda che la pagina Chi Siamo del tuo sito web non è una vetrina in cui raccontarti in modo referenziale.

È l’occasione per stabilire un legame umano con le persone. 

3. Parla del tuo obiettivo

La tua storia deve raccontare come sei riuscito a raggiungere i tuoi obiettivi e come aiuterai i tuoi clienti a raggiungere i loro.

Se un cliente visita il tuo sito, vuole capire se è nel posto giusto per trovare la soluzione al suo problema. 

Parti quindi parlando della soluzione che gli prometti e del problema che gli risolvi: solo in questo modo puoi catturare la sua attenzione.

4. Scrivi in modo semplice e usa l’empatia

Quando scrivi il “Chi Siamo” usa parole semplici. No a termini tecnici o ampollosi e al linguaggio aulico e impersonale: scegli un linguaggio semplice e diretto, che parli alle persone.

Ricorda di usare frasi brevi e parole e periodi facilmente comprensibili.

Scrivi dando del tu all’utente: riivolgerti direttamente al lettore ti aiuta ad instaurare una comunicazione diretta ed empatica, l’unica comunicazione veramente efficace.

5. Assicurati che la pagina Chi Siamo rispecchi te e la tua azienda

A tale scopo non usare foto e/o contenuti che non rispecchiano in pieno te e la tua azienda.

Nel “Chi Siamo” sii coerente con la realtà della tua azienda: se la tua azienda è piccola non presentarla come una multinazionale: chi diventa tuo cliente prima o poi entrerà in contatto con te e scoprirà la verità.

In quel momento non deve avere l’impressione di essere capitato nel posto sbagliato, ma al contrario di trovarsi in un posto familiare e di conoscerti già.

5. Condividi un video

Fai un video in cui parli tu, ci metti la tua faccia per spiegare il tuo “Chi Siamo”: potrai scegliere in che modo raccontare la tua storia e quali sono i problemi che risolvi ai tuoi clienti.

Un suggerimento: pubblica nella stessa pagina anche la trascrizione testuale del video. Qualcuno potrebbe non riuscire a visualizzarlo o non poter ascoltarne l’audio: se c’è anche il testo almeno può leggere.

A questo proposito potresti leggere il mio ultimo articolo: Il video è davvero per tutti? Consigli per registrare video brevi e di qualità

6. Condividi un’immagine di te

Nella pagina “Chi Siamo” pubblica la tua foto e magari anche quella dei tuoi collaboratori, con nome e cognome.

Mostrare già dal sito il volto delle persone che stanno dietro all’azienda accorcia le distanze tra te e il tuo potenziale cliente e rende più umana la tua azienda.

Usa un’immagine professionale (non una foto delle vacanze) con lo sguardo diretto al lettore. No agli occhiali da sole: il tuo scopo è quello di abbassare le barriere per entrare in contatto col tuo lettore, di farlo sentire a suo agio. Immagino che tu non voglia allontanarlo.

E allora mostra il tuo viso, i tuoi occhi e magari accenna un sorriso. Cerca di essere accogliente.

7. Inserisci testimonianze su come lavori

Inserire nella pagina Chi siamo le testimonianze dei tuoi clienti soddisfatti è molto utile.

Le testimonianze dei clienti spiegheranno all’utente come il tuo prodotto o servizio hanno migliorato e risolto una loro problematica.

Queste informazioni, raccontate da un “esterno” alla tua azienda, sono una leva di convincimento molto forte. 

È importante però che le testimonianze siano riconducibili a chi le ha rilasciate.

A tale scopo vanno benissimo le testimonianze video, quelle inserite nei social network o anche quelle scritte e rilasciate via email.

Fatti autorizzare a inserire i riferimenti personali del cliente, perché mostrare una testimonianza anonima sembra finta.

8. Scrivi il “Chi Non Siamo”

Anche scrivere il “Chi Non Siamo” può essere una strategia molto efficace. E sicuramente diversa dal solito.

Ad esempio, per tornare all’esempio di prima: se sei una piccola azienda potresti scrivere:

“Non siamo una multinazionale, seguiamo i nostri clienti dalla progettazione e costruiamo macchinari personalizzati.”

Questi sono 8 consigli che sento di darti per scrivere la pagina Chi Sono/Chi Siamo in modo efficace, ossia che invita il contatto.

Dopo aver letto quest’articolo vai sul tuo sito, rileggi il “Chi Siamo” e, se non ci troverai niente di interessante, mettiti al lavoro per migliorare quella pagina al più presto possibile.

Se ti serve aiuto sono a tua disposizione, mi farebbe piacere aiutarti.

Contattami!


Articolo scritto il 19.05.2021, rivisto e aggiornato il 25.06.2023

Potresti leggere anche:

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

Servizio di Copywriting

 

Blogging

Non ti piace la pagina Chi sono del tuo sito web e vorresti riscriverla?

Oppure hai un blog e scrivi da te gli articoli ma hai bisogno di aiuto?

Se hai
articoli di cui vuoi verificare l’impostazione, se vuoi mettere a punto un calendario editoriale o sei alla ricerca di consulenza per i testi del tuoi sito web posso aiutarti con i servizi di copywriting e di editing, contattami!

Possiamo anche accordarci per sentirci periodicamente via Skype.

Scopri i Servizi di AEsse Communication:

  • business blogging e testi professionali
  • copywriting
  • foto professionali
  • siti web responsive e mobile friendly
  • social media marketing

✉︎   info@aessecommunication.it

Seguici sui social

LinkedIn  FacebookPinterest social

Contenuti Evergreen: come scriverli e perché sono importanti per il tuo blog

Contenuti Evergreen: come scriverli e perché sono importanti per il tuo blog

I contenuti evergreen sono i pilastri sui quali si regge un blog e una strategia di content marketing

Un contenuto evergreen è un contenuto sempre attuale, fresco e aggiornato. E che non perde importanza col passare del tempo.

A differenza delle news e degli argomenti di tendenza, che esauriscono la loro validità in un arco temporale più o meno lungo, una pagina o un articolo evergreen tratta temi che non passano mai di moda, ossia argomenti ai quali gli utenti dimostrano un interesse continuo.

Parliamo comunque sempre di testi SEO friendly, ossia testi di qualità, ottimizzati, autorevoli e coinvolgenti.

Perché i contenuti evergreen sono importanti

Essendo contenuti sempre attuali e sempre interessanti, i contenuti evergreen portano traffico organico costante al tuo sito web per mesi o addirittura anni.

Per questo è importante imparare a scrivere articoli e contenuti evergreen e inserirli nel piano editoriale del blog.

In questo modo guadagni autorevolezza migliorando la tua reputazione, ottimizzi il tuo tempo e rendi efficace la tua strategia di content marketing.

Grazie ai contenuti evergreen hai inoltre sempre materiale a disposizione da condividere nei tuoi social.

Esempi di contenuti evergreen

Un contenuto evergreen è uno strumento molto prezioso per il tuo sito ma anche per chi ti legge, essendo una guida completa su uno specifico argomento.

Sono contenuti che attirano l’attenzione perché rispondono a bisogni reali degli utenti e hanno carattere informativo.

Eccoti alcuni esempi.

  • Le liste. Ad esempio le “migliori cose da…”, i “10 motivi per…”, i “migliori tools per…” sono alcuni esempi di liste, ma puoi scrivere anche liste di libri su un determinato argomento di interesse per il tuo pubblico;
  • l consigli su “Come fare per…”. Sono quei post/articoli che aiutano le persone a fare qualcosa, ovvero sono la risposta a una domanda in modo esaustivo e dettagliato;
  • Le Interviste;
  • Le Infografiche;
  • Pagina FAQ. È una raccolta delle domande più comuni che le tue clienti fanno su un argomento specifico;
  • Corsi e tutorial;
  • Le Guide;
  • Le Recensioni. 
evergreen

5 consigli utili per scrivere un post evergreen

Hai capito quanto sono importanti i post evergreen? Non dimenticare di inserirli nel tuo piano editoriale!

Vediamo insieme 5 aspetti che ti permetteranno scrivere contenuti evergreen efficaci.

1. Scegli un argomento rilevante per il tuo pubblico di lettori

Rifletti sulle domande più comuni dei tuoi lettori e dei tuoi clienti su un tema specifico.

Oppure prendi spunto dagli studi sul tuo cliente potenziale e analizza i suoi problemi e i suoi dubbi.

Cerca poi su Google Trends se l’argomento di cui vuoi scrivere ha un buon volume di ricerca nelle query, ossia una richiesta che un utente effettua utilizzando un motore di ricerca.

Su Google Trends puoi anche visualizzare come procede nel tempo l’interesse degli utenti per un derminato termine.

Se la query che hai in mente ha un alto volume di ricerca che aumenta nel tempo o che si mantiene costante allora è il caso di iniziare a scrivere proprio di quell’argomento. 

2. Cura l’ottimizzazione SEO

L’ottimizzazione in ottica SEO ti permette di creare un contenuto evergreen che piaccia anche Google, non solo ai tuoi lettori.

È fondamentale per portare traffico organico al tuo sito web. 

Procedi così:

  1. Inserisci la keyword nel titolo H1, nella meta description e nella descrizione delle immagini che utilizzi per il tuo post;
  2. Scrivi un URL (Uniform Resource Locator o indirizzo web, è un riferimento a una risorsa web) che contenga la parola chiave; 
  3. Nomina le immagini anche nell’alt text (l’alternative text);
  4. Inserisci link interni che puntano a contenuti di qualità e che si riferiscono all’argomento di cui stai parlando;
  5. Usa la parola chiave all’inizio del Tag title per avere più possibilità di ottenere un buon posizionamento sulla serp;
  6. Suddividi il testo in paragrafi ed evita i muri di testo;
  7. Dai aria al testo: organizza le informazioni in liste e sottoparagrafi.

In questo modo creerai un testo leggibile per i tuoi utenti ma anche per Google, che ha un occhio attento alla struttura dei testi e ne premia la leggibilità.

Se vuoi approfondire puoi leggere Copywriting: leggibilità, forma del testo e SEO

3. Scrivi in modo semplice

Devi pensare che chi cerca suggerimenti, guide o consigli online è probabile che non sia un esperto del settore: per questo motivo scrivi in modo semplice.

Fai così:

  • Utilizza il linguaggio specialistico solo quando è indispensabile;
  • Riduci il più possibile i tecnicismi;
  • Usa frasi brevi ed elimina periodi lunghi e complessi.

Altra cosa importante: non inserire date e riferimenti temporali.

Dal momento che stai creando un blog post o un articolo con lo scopo di renderlo interessante per lungo tempo, evita di Inserire frasi come “un mese fa”, “nell’ultimo anno”, “da 4 mesi” e simili.

4. Scegli un buon titolo

Quali sono i titoli migliori per i contenuti evergreen?

Il titolo di un post evergreen non ha solo la funzione di incuriosire il lettore e spingerlo a leggere l’articolo, ma deve essere scritto in modo da suggerire una soluzione.

Dal titolo deve emergere cioè la vera utilità del post.

Esempi di titoli di articoli evergreen:

5. Aggiorna i tuoi contenuti e monitora i risultati

Ogni 2 o 3 mesi fai una revisione dei tuoi contenuti evergreen per vedere se c’è qualcosa da migliorare dal punto di vista della SEO o nuove informazioni da aggiungere al tuo articolo.

Hai notato che il tuo contenuto non performa più come una volta?

Quando un contenuto perde rilevanza e crolla nella SERP di solito i motivi sono tre:

  1. Google ha aggiornato l’algoritmo;
  2. I tuoi competitor hanno scritto un contenuto migliore del tuo;
  3. Gli utenti non cercano più le stesse cose sul web.

È il momento di darsi da fare per migliorare il contenuto con nuovi aggiornamenti.

Prima di tutto però informati sulle novità che riguardano Google e la SEO, osserva i tuoi competitor e controlla i flussi di ricerca dell’argomento di cui hai scritto (la parola chiave) su Google Trends.

In questo modo ti assicuri che il post resti sempre valido nel tempo.

La revisione dei post è un fattore importante per tutti gli articoli del tuo blog ed è utile per:

  • Aggiungere nuove informazioni.
  • Eliminare delle parti di post che sono superate.
  • Correggere dati.
  • Inserire contenuti extra quando si aggiungono nuove domande del tuo pubblico.

Quando avrai aggiornato il tuo contenuto evergreen pubblicalo non solo sul tuo blog ma anche nei social che utilizzi e dove sai che incontrerai il tuo target.

Monitora il tuo contenuto evergreen nel tempo per capire se gli aggiornamenti ti stanno facendo recuperare lettori e se hai fatto un buon lavoro.

E tu, hai già scritto contenuti evergreen per il tuo blog? Pensi che siano utili?

Se ti va, condividi la tua esperienza usando il box qui sotto!

Potrebbe interessarti anche:

 

Articolo scritto nel mese di agosto 2021 e aggiornato il 05.06.2023

 

Blogging

Vuoi imparare a fare blogging?

Scrivimi, possiamo organizzare una consulenza o qualche lezione anche via Skype.

Imparerai come gestire un blog, come creare un calendario editoriale e come costruire un post.

Scrivimi!

Creo e gestisco contenuti per blog e siti web e scrivo testi ottimizzati SEO per un migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Da qualche anno tengo Corsi di Comunicazione e scrittura per il web per scuole e privati.

Ho una laurea magistrale in editoria e giornalismo, amo da sempre leggere e andare in montagna, palestra di vita.

Sara Soliman

Copywriter

Scopri i Servizi di AEsse Communication:

  • business blogging e testi professionali
  • copywriting
  • foto professionali
  • siti web responsive e mobile friendly
  • social media marketing

✉︎   info@aessecommunication.it

Seguici sui social

LinkedIn  FacebookPinterest social