
Brand identity, brand awareness e brand reputation sono tre concetti collegati come tasselli di un puzzle. Lavorare su di essi è un investimento a lungo termine.
Con il termine brand awareness si definisce la notorietà di un marchio rispetto a un determinato target, gruppo di potenziali clienti ai quali un’azienda vuole vendere i propri prodotti o servizi.
Indica cioè come si posiziona un brand all’interno del pubblico di riferimento.
Il concetto di brand awareness è molto importante, in quanto contribuisce ad aumentare il senso di familiarità e fiducia nei confronti dei prodotti.
Vediamo più in dettaglio da cosa dipende, alcune tecniche per migliorarla e quali sono gli indicatori per la sua misurazione.

Consapevolezza del Brand: il concetto di brand awareness è collegato a quello di brand identity
Cos’è la Brand Awareness: significato
In parole semplici, la brand awareness è:
- il grado di conoscenza di un marchio;
- la capacità di ricordarlo (brand recall);
- la capacità di collegarlo ai suoi prodotti o servizi (brand recognition).
Il concetto di brand awarness è collegato all’autorevolezza che un’azienda ottiene quando conquista una solida identità nel mercato.
Una forte brand awareness permette ai consumatori di riconoscere il brand anche solo dal logo e dai suoi colori.
Una brand awareness positiva costituisce dunque un indicatore del successo aziendale ed è per questo che uno degli obiettivi principali delle campagne di marketing è incrementarla, con lo scopo che l’identità aziendale si allinei a una determinata riconoscibilità.
Il concetto di brand awareness non riguarda solo la diffusione quantitativa nel target di riferimento, ma anche la capacità di trasferire valori, che si trasformano in emozioni e senso di appartenenza agli occhi del consumatore.
La Piramide di David Aaker
David Aaker, economista statunitense ed esperto di marketing, afferma che una marca è:
“Un set di attività collegate ad un segno distintivo (marchio, nome, logo) che si aggiungono al valore generato da un prodotto o servizio”.
Aaker ha individuato 4 concetti collegati al riconoscimento dell’identità di un brand:
- Brand come Prodotto: consiste nell’identificazione con il prodotto, attributi del prodotto, la qualità o il valore del prodotto, il suo utilizzo, gli utenti e il paese di origine.
- Brand come Organizzazione: consiste nell’insieme degli elementi organizzativi e lavori locali contro certe attività complessive.
- Brand come Personalità è rappresentato dal carattere del brand e dal modo in cui si relaziona con i clienti.
- Brand come Simbolo: consiste nell’immaginario audio e visivo, simboli metaforici e l’insieme dei marchi che riunisce.
Per valutare come un’azienda sta diffondendo la propria immagine e i propri valori tra il pubblico, Aaker ha costruito una piramide, mettendo in luce i livelli di brand awareness che un’azienda può raggiungere.

Livelli di conoscenza di un brand secondo la Piramide di Aaker
Alla base troviamo l’assenza di conoscenza: è il momento in cui un’azienda è completamente sconosciuta a tutti i suoi potenziali clienti.
Il primo livello rappresenta la conoscenza superficiale del marchio: il nome aziendale inizia a diffondersi dall’anonimato e nel target di riferimento c’è un livello di conoscenza superficiale.
Il secondo livello rappresenta la conoscenza forte: il marchio possiede un livello di conoscenza abbastanza forte, tale da essere collegato dal target di riferimento che cerca servizi o prodotti inerenti quel settore.
Apice della piramide: il brand raggiunge il Top of Mind. Il brand è cioè riconosciuto dalle persone e l’immagine di brand viene alla mente quando si cerca un prodotto o servizio inerente il campo aziendale.
Come aumentare la Brand Awareness
Come ho anticipato, il concetto di brand awareness è collegato a quello di brand identity, a sua volta costituita da vari fattori interconessi, come tasselli di un puzzle.
Per aumentare la conoscenza del tuo brand devi lavorare in modo proficuo su ognuno di essi.
1. Pensa alla tua Buyer Persona
Abbiamo già parlato dell’importanza del concetto di buyer persona affinché le iniziative di marketing abbiano successo.
Questo perché definire le Buyer Persona significa scoprire gli insight d’acquisto cioè quegli elementi che motivano la decisione d’acquisto in quanto spiegano cosa pensano e cosa fanno i potenziali clienti quando cercano una soluzione a un loro problema.
Ogni progettualità dovrebbe, inoltre, cominciare col verificare l’impressione che lascia il brand alle buyer persona, per comprendere se c’è un divario tra il messaggio che vogliamo inviare e quello che viene recepito.
2. Lavora sui contenuti e scegli bene dove posizionarli
Nell’inbound marketing, la brand awareness comincia quando un visitatore arriva per la prima volta sul tuo sito per leggere un contenuto informativo utile che ha trovato online.
L’inbound marketing mira ad attrarre i clienti con l’obiettivo di intercettare i bisogni delle persone per dare loro delle risposte che soddisfino le loro necessità.
Per aumentare la brand awareness è necessario dunque creare con costanza contenuti di qualità e in grado di aiutare il target che vuoi raggiungere.
Inoltre, nella prima fase di una strategia di brand awareness è utile individuare dove va il tuo pubblico per informarsi: piattaforme, siti web, pubblicazioni, social, recensioni o altro.
Poi, pianifica i contenuti sul blog aziendale del tuo sito web e sui social media in modo che il tuo pubblico trovi tutto ciò di cui ha bisogno per acquistare.
3. Usa i social per creare fiducia
Dare il giusto valore ai social media nella tua strategia di marketing online è fondamentale, perché è proprio grazie ai social (Facebook in Italia è il più usato, Instagram è in continua ascesa e Pinterest si rivela uno strumento utile per intercettare le persone in fase di acquisto) che il tuo pubblico target ha più opportunità di accedere al tuo sito.
Anche la creazione di un gruppo Facebook sul marchio consente di mettere in pratica un meccanismo di collaborazione efficace a vantaggio della brand awareness: gli utenti chiedono consigli e l’azienda fornisce tutte le risposte necessarie.
Leggi: Le Community: cosa sono e come si gestiscono
4. Stringi delle partnership o usa l’influencer marketing
Puoi affidarti a persone leader del tuo settore che possono avere interesse a collaborare, per aumentare la loro visibilità.
Se la tua attività è B2C, ti consiglio inoltre di curare le recensioni dei tuoi prodotti. Più ne hai e più sono positive, più i nuovi clienti si sentiranno al sicuro e ti sceglieranno.
Potresti anche lavorare con gli influencer e, se sai scegliere chi gode di autorevolezza e credibilità, potresti riuscire ad aumentare le vendite.
Se lavori nel settore del turismo leggi: Influencer marketing e turismo: un legame vincente per la strategia marketing della tua destinazione turistica
5. Comunica con lo Storytelling
Raccontarsi con lo storytelling ti permette di parlare della tua attività puntando alle emozioni dell’utente.
Creando uno schema narrativo in cui l’utente possa trovare qualcosa per riconoscersi o orientarsi lo avvicini al racconto e al prodotto. Lo storytelling sa coinvolgere il lettore come nessun’altra tecnica di comunicazione.
Questo perché utilizza modelli psicologici universali (ad esempio il padre di famiglia, l’avventuriero o altro) che facilitano la riconoscibilità e l’identificazione da parte della tua audience.
Ricorda:
Se vuoi farti capire hai bisogno della parola, ma se vuoi farti ricordare hai bisogno delle immagini.
Per fare storytelling visivo con Instagram leggi: Visual storytelling: come raccontare la storia del tuo brand con le immagini
6. Accompagna l’utente a iscriversi alla tua newsletter
La brand awareness ha i suoi tempi per affermarsi e ci possono volere mesi o anni per entrare nella testa dei tuoi potenziali clienti.
Per questo motivo il mio consiglio è quello di cercare di aumentare il tuo seguito e i tuoi contatti (lead generation).
Metti a loro disposizione un contenuto gratuito o un incentivo per invogliare i tuoi lettori a iscriversi alla newsletter o a lasciarti la loro email.
Se riesci a convertire i visitatori in contatti email, puoi inviare loro contenuti con cadenza regolare: in questo modo l’immagine della tua azienda verrà assorbita nella loro mente e ricordato.
Ci vuole tempo e impegno, lo so, ma non ci sono scorciatoie per farsi ricordare e poi scegliere dai potenziali clienti.
7. Cura la tua Brand Reputation
La brand reputation (o web reputation) rappresenta ciò che si dice del tuo brand sul web.
Costruire una buona reputazione è un investimento a lungo termine dove intervengono vari fattori: dalle aspettative create alla fiducia e al rapporto che si crea con le persone.
Avere una buona reputazione su internet significa dunque aumentare le opportunità di orientare una scelta in modo che la tua attività ne tragga vantaggio.
Per conoscere come si forma, cosa influisce sulla tua reputazione e quanto sia importante monitorarla leggi: Brand Reputation: come monitorare la propria reputazione nell’era dellerencensioni online.
Come misurare la Brand Awareness
La brand awareness è collegata ai concetti di:
- brand recall, richiamo del marchio,
- brand recognition, riconoscimento del brand.
Entrambi gli indicatori sono misurabili con dei test.
Con i test di brand recall si chiede ai partecipanti quali marche ricordano se pensano a una determinata categoria di prodotto o a un servizio.
Il marchio che si posiziona al primo posto è detto top of mind (vedi Piramide di Aaker): identifica il marchio più facilmente ricordato e dunque con un livello di brand awareness alto e desiderabile.
Con i test di brand recognition si mostrano invece ai consumatori dei simboli distintivi del marchio come nome o logo e si traggono conclusioni dalla facilità con cui i partecipanti sono in grado di riconoscere la marca e collegarla al prodotto di riferimento.
Concludendo, secondo il mio parere, il contenuto rimane l’elemento fondamentale su cui puntare energie e budget.
“Content is king” dunque, per far crescere la propria attività e differenziarsi nel rumore della Rete.
Ma questo non basta: i progetti devono essere supportati dai social, con le tecniche del Social Media Marketing.
Creare una community rivolta ad aggregare il pubblico di riferimento e gestire una fase di Inbound marketing ovvero “l’arte di portare il contenuto dinanzi ai giusti lettori nel momento opportuno e nel posto opportuno” sono tecniche fondamentali oggi per creare un seguito.
Se hai qualche domanda per approfondire questo argomento o se ti serve aiuto per meglio gestire il blog del tuo sito web contattami.
Con piacere e senza impegno.
Articolo a cura di Sara Soliman
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