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Giovedì 30 aprile all’università degli studi di Verona si parlerà di “Giornalismo e SEO” (ore 10:10 aula T4), dove SEO significa Search Engine Optimization, ossia “ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca”.


L’incontro è inserito all’interno del corso di Giornalismo interculturale e multimedialità tenuto dal Prof. Maurizio Corte.

La relatrice e ospite della lezione è la dott.ssa Giulia Bezzi, specialista dell‘analisi linguistica oltre che titolare di SeoSpirito, società di Padova composta da un team di professionisti del web.

Dal momento che il giornalismo si deve oggi rapportare alla realtà mediatica, diventa indispensabile cercare di conoscere quelle dinamiche semantico-lessicali che lo caratterizzano.

 

Seo-Copywriting e articoli Seo-Frindly

La scrittura di articoli per la Rete richiede un approccio e un metodo tali da risultare “abbordabili” dal pubblico dei millenials.

La ricerca dei testi passa inevitabilmente dai motori di ricerca, che ne determinano il posizionamento in base alle keywords.

Le regole e le tecniche diventano così un viatico necessario per ottenere quella visibilità necessaria al redattore.

Ecco allora che la SEO copywriting, come scrittura per la Rete, si traduce in strutture sintattiche semplici e dirette, scevre da tecnicismi di settore.

”To be or not to be SEO friendly” potrebbe essere il motto imperante non solo del blogger ma di chiunque voglia dialogare con l’utente 2.0.

Il fine è quello di entrare in sintonia con il lettore (io scrivo per condividere un pensiero o un’informazione e, dall’altra parte, ti leggo perché cerco una risposta ai miei dubbi) e generare un contatto o uno scambio di idee.

Certo le regole delle 5W, un valido piano editoriale e una solida brand reputation sostenuta da identità mediatica restano alla base di un giornalismo di spessore.

In medio stat virtus e per destreggiarsi tra le post-verità e i parametri usati da Google non rimane che osservare il comportamento degli utenti online, monitorare i trending-topic e i volumi di ricerca delle parole chiave ricercate dal target degli utenti del portale.

Un panorama che non lascia adito alle improvvisazioni, dove l’uso dei social conferma quel sottile collegamento tra diversi médium e, soprattutto, dove “content is king”.

Alla base devono esserci, inoltre, quegli elementi della retorica di Aristotele secondo i quali un contenuto dovrebbe comprendere un appello etico, emotivo e logico.

Contenuti emozionali, pratici e di qualità sono gli elementi base che Jonah Berger ha riscontrato nei sui studi alla Stanford University e che rimangono gli unici fattori per la condivisione tra i lettori. 

 

Giornalismo con SEO è un binomio che richiede, dunque, delle analisi più approdondite utili a capire dinamiche che sono più che mai attuali.

E voi cosa aspettate? Segnatevi l’appuntamento.

 

Nicola Albi

AEsse Communication