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Per chi si occupa di comunicazione gli assiomi di Watzlawick rimangono un modello di riferimento per capire le dinamiche comunicative, anche nel lavoro

Comunicare con gli altri è una parte importante in ogni tipo di lavoro. Avere una comunicazione efficace permette di essere compresi e di raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo con l’atto comunicativo.

Per comunicare in modo efficace occorre innanzitutto ricordare che esistono regole comunicative universalmente prefissate. 

È inoltre importante saper ascoltare in modo attivo i propri interlocutori, prestando attenzione alle loro modalità espressive verbo-gestuali.

Tieni presente che ascoltare è cosa diversa da sentire. Senza ascolto non c’è comunicazione, perché diventa impossibile creare interazione tra le persone coinvolte.

Inoltre, anche ascoltando con attenzione potresti interpretare in modo non corretto il significato di ciò che ti stanno dicendo.

A tale scopo vediamo le implicazioni dei 5 Assiomi della Comunicazione di Paul Watzlawick, Janet H. Beavin e Don D. Jackson.

Assiomi della Comunicazione umana

Pragmatica della Comunicazione Umana, Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Casa Editrice Astrolabio, Ubaldini Editore Roma, 2008. Disponibile su Amazon

Cosa significa comunicare?

Il termine comunicazione deriva dal latino com, cioè con, e munire, cioè legare e indica il trasferimento di informazioni. 

Nel suo significato originale, comunicare significa mettere in comune, cioè condividere pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni e sentimenti con gli altri.

Parliamo cioè di comunicazione interpersonale, quel tipo di comunicazione che vede come protagonisti due o più individui e che si basa su una relazione in cui gli interlocutori si influenzano reciprocamente, anche se spesso senza rendersene conto. 

Tipi di Comunicazione

È possibile distinguere tre diversi tipi di comunicazione:

1. Comunicazione verbale

Riguarda la scelta delle parole e la costruzione logica delle frasi, secondo le strutture grammaticali e sintattiche della propria lingua.

La comunicazione verbale (CV) utilizza un codice digitale fatto di segni arbitrari, cioè di simboli utilizzati convenzionalmente per designare una determinata parola.

È il livello che indica ciò che si dice o, nel caso della comunicazione scritta, ciò che si scrive.

2.  Comunicazione non verbale

Riguarda tutto quello che si trasmette attraverso la propria postura e i propri movimenti o attraverso la posizione che si occupa nello spazio.

Comprende inoltre mimiche facciali, sguardi, gesti e posture. Ma anche andature e abbigliamento. È il cosiddetto linguaggio del corpo.

La comunicazione non verbale (CNV) utilizza un codice analogico, riproducendo per immagini ciò a cui fa riferimento. 

3.  Comunicazione paraverbale

Essa riguarda la voce (tono, volume, ritmo), ma anche le pause, le risate, il silenzio ed altre espressioni sonore, come ad esempio tamburellare sul tavolo o emettere suoni. 

Riguarda il modo in cui la comunicazione viene espressa.

Nel messaggio scritto la comunicazione paraverbale riguarda l’uso della punteggiatura, che ha lo scopo di inserire il ritmo della frase.

Sia il non verbale che il paraverbale inviano messaggi spesso inconsapevoli e di tipo emotivo.

Scuola di Palo Alto: i 5 Assiomi della Comunicazione Umana di Paul Watzlawick

Nel 1967, lo psicologo Paul Watzlawick e altri importanti esponenti della Scuola di Palo Alto pubblicarono l’esito delle loro importanti ricerche in Pragmatica della comunicazione umana*, volume che tuttora rappresenta il principale punto di riferimento nel mondo della comunicazione interpersonale.

Secondo gli autori gli esseri umani comunicano tutti i giorni, attraverso parole o gesti, più o meno consapevolmente, per descrivere fatti ed eventi e per intraprendere relazioni sociali.

Gli assiomi, nel linguaggio filosofico e matematico, sono delle verità evidenti e indiscutibili alla base di numerose dimostrazioni e teoremi.

Paul Watzlawick, J. H.Beavin e D. D. Jackson definiscono gli assiomi della comunicazione come:

“alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali”.

Comunicazione Assiomi

I 5 Assiomi della Comunicazione individuati da Watzlawick, Beavin e Jackson  

I tre studiosi ne hanno individuati cinque. Vediamoli brevemente e cerchiamo di capire le loro influenze sulla comunicazione.

1°Assioma: non si può non comunicare

La non-comunicazione è impossibile, perché qualsiasi comportamento comunica qualcosa di noi ed è impossibile avere un non-comportamento. 

Il comportamento ha dunque valore di messaggio.

Anche una persona passiva e silenziosa trasmette la volontà di non comunicare e sta comunque inviando un messaggio. Comunica di non voler comunicare. 

“L’attività,le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri, e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro”.

La comunicazione può essere dunque involontaria, non intenzionale, non conscia e anche inefficace, ma avviene comunque.

2°Assioma: all’interno di ogni comunicazione si possono individuare due livelli

“Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi metacomunicazione”.

Watzlawick afferma che esistono due livelli di comunicazione.

Il primo è quello del contenuto, e indica cosa stai comunicando, il secondo è quello della relazione, e indica il tipo di relazione che vuoi instaurare con la persona a cui ti rivolgi. 

I messaggi che gli esseri umani si scambiano tra loro non possono essere considerati semplici trasmissioni di informazioni. 

Oltre al contenuto oggettivo del linguaggio, ossia i dati che esso trasmette in superficie, c’è anche un aspetto che definisce la relazione stessa dei soggetti interessati.

In sostanza, conta “che cosa diciamo” e anche “come lo diciamo”. 

Ogni comunicazione comporta di fatto un aspetto di metacomunicazione che determina la relazione tra i comunicanti. 

“La capacità di metacomunicare in modo adeguato non solo è conditio sine qua non della comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata al problema della consapevolezza di sé e degli altri”.

Ad esempio, un individuo che proferisce un ordine, oltre al contenuto (cioè la volontà che il destinatario del messaggio compia l’azione indicata), esprime anche il tipo di relazione che intercorre tra chi comunica e il suo destinatario, in questo caso quella di superiore/subordinato.

3°Assioma: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura della sequenza degli eventi

La comunicazione comprende diverse versioni della realtà, che si creano e modificano durante l’interazione tra più individui. 

Queste diverse interpretazioni dipendono dalla punteggiatura della sequenza degli eventi, ossia dal modo in cui ognuno tende a credere che l’unica versione possibile dei fatti sia la propria. 

Nella vita di coppia, per esempio, il rischio è quello di osservare la situazione esclusivamente dal proprio punto di vista, usando cioè la propria punteggiatura e non riuscendo a cogliere quella dell’altro. 

La punteggiatura (o, semplicemente, il punto di vista) determina i comportamenti ed è quindi alla radice dei conflitti di relazione.

4°Assioma: la comunicazione avviene attraverso i canali verbali e non verbali. Il primo utilizza modalità digitali, il secondo criteri definiti analogici

La comunicazione digitale riguarda l’uso delle parole, cioè dei segni convenzionali usati per designare qualcosa. 

Ciò che caratterizza questo tipo di comunicazione è l’arbitrarietà tra le parole e ciò che rappresentano. Cioè, nel linguaggio verbale la cosa matita corrisponde al nome matita. 

La comunicazione analogica (ad esempio un’immagine) si basa invece sulla somiglianza (detta appunto analogia) tra la comunicazione in essere e l’oggetto stesso della comunicazione.

Cos’è dunque la comunicazione analogica? È ogni comunicazione non verbale, che però va valutata considerando il contesto in cui ha luogo l’interazione (come l’espressione del viso o la cadenza delle parole).

È bene ricordare che la comunicazione analogica ha le sue radici in periodi arcaici dell’evoluzione e la sua validità è quindi molto più generale del modulo numerico della comunicazione verbale, più astratto e relativamente recente.

L’uomo è il solo organismo che si conosca (ma anche delfini e balene) che usi moduli di comunicazione sia analogici che numerici.

Questo fatto è molto importante perché tale tipo di linguaggio, scrive Watzlawick:

“serve a scambiare informazioni sugli oggetti, oltre ad aver la funzione di trasmettere la conoscenza di epoca in epoca”.

I due sistemi sono congruenti tra loro, ed è questo un elemento a cui facciamo riferimento nel corso delle nostre interazioni con gli altri. 

Se una persona afferma di essere interessata a ciò che stiamo dicendo ma guarda altrove, si verifica una discrepanza tra il contenuto e la forma che mina l’esito della conversazione stessa.

5°Assioma: gli scambi comunicativi sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza

Si ha un’interazione simmetrica quando gli interlocutori si considerano sullo stesso piano, e quindi di pari livello.

In questo caso i soggetti tendono a rispecchiare uno il comportamento dell’altro, arrivando spesso ad accesi scontri, considerandosi sullo stesso piano.

L’interazione complementare, al contrario, si verifica quando gli interlocutori non si considerano sullo stesso piano.

Ciò emerge chiaramente dai loro scambi, che pongono uno dei due in una posizione di superiorità e l’altro in una posizione subordinata.

Ne sono un classico esempio le interazioni tra dipendenti e datori di lavoro.

Concludendo, l’impossibilità di non comunicare rende comunicative tutte le situazioni interpersonali che coinvolgono due o più persone.

L’ambiguità, spesso inevitabile, si forma proprio nei problemi di traduzione da un modulo all’altro che il trasmettitore e il ricevitore devono affrontare.

La conoscenza dei 5 Assiomi della comunicazione è molto importante per chi si occupa di comunicazione, giornalismo o web-marketing perché consente di comprendere e di gestire situazioni di conflitto che si formano, inevitabilmente, nelle interazioni.

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Testo di riferimento:
*Pragmatica della Comunicazione Umana, Paul Watzlawick, Janet Helmick Beavin, Don D. Jackson, Casa Editrice Astrolabio. Lo trovi su Amazon

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Sara Soliman

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